"Il primo bacio a Parigi" di Stephanie Perkins

30.08.2017

DEAGOSTINI YA

10, 90 EURO (copertina flessibile)

TRAMA:

Anna Oliphant ha ricevuto la peggiore notizia della sua vita: andrà in un collegio speciale a Parigi, durante l'ultimo anno di liceo!

Ok, per nessuna di noi questa sarebbe una terribile notizia e, in fondo in fondo non lo è nemmeno per Anna, ma la rattrista tantissimo lasciare la sua vita, un potenziale ragazzo e un'amica che sembra fare di tutto per sostituirla nella routine quotidiana!

E come se non bastasse a Parigi c'é Etienne, affascinante ragazzo, tristemente fidanzato con una ragazza stupenda, ma questo non impedirà alla nostra povera Anna di sviluppare qualcosa per lui...

<<Non pensare a St. Clair che tocca la tua biancheria intima. NON pensare a St. Clair che tocca la tua biancheria intima>>

RECENSIONE (3\5):

Iniziamo con il dire che se avete visto il mio "Mid Year Freak Out Tag", sapete che ho dichiarato che questo libro è stata la mia più grande delusione del 2017, e sinceramente devo ammettere che, nononstante sia stata una lettura piacevole...

A) Le mie aspettative erano veramente troppo alte, B) (se già non mi odiavate prima, lo farete ora) Parigi non è la mia città, C) Lo ho letto dopo "Fangirl" che, sempre se bazzicate i miei book-tag, sapete quanto ami quel libro e la sua originalità (nonostante riconosca che ha difetti...) (chiamati Nick-il-copione).

Ora che ho lasciato stagionare un po' il mio giudizio, devo ammettere di essere stata un tantino dura con questo libro, in quanto c'é una delicatezza nei sentimenti che ho trovato molto adorabile, nonostante ritenga che i personaggi creati dalla Perkins siano altamente irreali,  caratterizzati da cliché e svolte prevedibili.

Poi a mio parere Etienne (verso cui non ho provato un minimo di attrazione, mi spiace, nonostante debba ammettere che portarmi in una libreria come "non-appuntamento-ma-tanto-è-un-appuntamento, sia alquanto romantico, per i miei termini) è caratterizzato malissimo, mischiando tutte le caratteristiche più terribili e scombinate dei "bado boy" e dei "ragazzi tormentati".

Il libro partiva molto bene: ho immediatamente apprezzato la protagonista, pensando che magari il suo interesse per il cinema poteva essere qualcosa di nuovo, ma la Perkins, nonostante ne faccia comunque riferimenti di continuo nel libro, non è riuscita a convincermi fino in fondo di questa passione di Anna.

Da lì in poi Anna mi è piaicuta sempre di meno e non perché ritenevo ingiuste le sue scelte, ma per la continua insicurezza che la caratterizzava, che mischiava momenti di totali smarrimento, a momenti in cui erano le sue emozioni a governarla. Sono la prima a dire di essere schiava delle mie emozioni, ma c'erano punti il cui tutto non era abbastanza credibile.

Meredith è un altro personaggio che ho odiato perché come puoi definirla? Non è un'amica, non è una conoscente. Per non parlare dllo sfogo che le ha fatto dopo una certa scena e io ho praticamente alzato gli occhi al cielo, perché nessun essere umano può essere così noioso e lamentoso.

Nonostante non mi sia affezionata ai personaggi e la trama non troppo originale, il libro mi è piaciuto abbastanza, ma fa parte di quei romanzi rosa che si sviluppano in un mondo parallelo rispetto al nostro, in cui le protagoniste sono tutte svampite e i ragazzi hanno sempre una scusa per tutti i loro problemi.

La Perkins ha però uno stile di scrittura decisamente piacevole da leggere e fa di Parigi un ritratto abbastanza veritiero, perciò è consigliato se anche voi per una giornata volete fuggire dai vostri problemi e volare a Parigi in un collegio famoso!

(Ok, questa è una parentesi perché, non so voi, ma io adoro la copertina italiana. Più che l'immagine, il formato abbastanza resistente, ma non troppo da essere definita una copertina rigida. Poi quei colori! E niente, se lo comprate sarà anche una bella aggiunta alla vostra collezione!)

IT'S SCLERO-TIME:

(Questo è un piccolo spazio che mi prendo per spiegare in modo meno professionale cosa mi ha colpito del libro, in modo più approfondito, perciò WARNING SPOILERS AHEAD!).

Iniziamo con il fatto che io ho adorato Anna per i primi cinque minuti in cui ho letto di lei, poi...

Mio Dio, si può essere veramente così superficiali?! E lente a comprendere le cose?!

Ora so che mi odierete, perciò vi mostrerò chiaramente il mio punto vista e se voi volete, potete scrivermi nei commenti tutti i vostri pareri, sarò ben felice di essere smentita, perché questo libro è stata una piacevole lettura, ma i caratteri dei protagonisti mi rendevano leggermente nervosa...

Motivo 1 per cui non ho sopportato Anna: se tu ami il cinema, di certo non ti sembrerà strano scoprire che Parigi è la città del cinema... Cioè...

Poi sicuramente non si può sapere tutto, ma, mia cara Anna, hai internet! Io, almeno se dovessi andare in una città straniera per almeno un anno (cosa che in effetti sto per fare... forse così capirò meglio Anna) cercherei qualcosa riguardo i miei interessi, almeno così potrei sapere che ci sono cose che mi piacciono, sai per sentirmi più a casa.

Motivo 2: lascia che le cosa accadano senza, quasi, mai cercare di cambiare qualcosa, e questo al rende altamente superficiale (è da quando Bridget ha deciso di fare la batterista nella band  che avevo capito che Toph la tradiva...). Si lascia controllare troppo dalle emozioni in un modo fin troppo umano, che nonostante dovrebbe suscitare la nostra empatia, a me, sinceramente, ha solo fatto venire il mal di testa...

Un punto in cui mi sono sentita veramente triste per lei, è stato appunto quando ha scoperto del tradimento (un arteficio abbastanza banale, ma funzionante), probabilmente (al diavolo di tutti i momenti romantici!) è stata il mio momento preferito del libro, perché insomma chi di noi non si è mai sentita abbastanza? E questo sentimento è uno dei pochi che la Perkins ha descritto benissimo all'interno del libro.

Il Motivo 2 per cui Anna non è decisamente uno dei miei personaggi preferiti, si collega al motivo principale per cui anche St. Clair non mi piaciuto: è un palo!

Solitamente adoro vedere i personaggi maschili rimanere fermi, mentre le protagoniste femminili salvano loro il sedere (Cal mi sto riferendo a te!), ma qui l'indecisione di Etienne è portata a livelli che alla fine fanno diventare tutto lo scambio comico.

E' la sua continua indecisione-opposizione a rischiare a tirarlo sempre indietro e sinceramente non penso che sia una relazione esattamente sana quella tra due persone che sono incapaci di rischiare l'uno per l'altra, se c'é veramente l'amore.

Chi mi è piaciuta? Isla, dopo due minuti che la osservavo ero tipo "squadra protezione Isla": è adorabile e il personaggio che probabilmente sarei all'interno di un romanzo...

Devo dire che, nonostante questo libro non mi abbia convinto troppo penso che continuerò questa "serie", anche perché Lola ha i capelli viola come me e questo mi incuriosisce molto (chissà perché lei se li è fatta così? Se volete sapere il perché io invece me li sono fatta così, cliccate su questo link!) 

Naturalmente i miei scleri sono delle semplici opinioni, che mi sono fatta durante la lettura e queste non impediscono alle altre persone, che la pensano differentemente da me, di non amare questo libro, né di sentirsi inferiori, né di farmi sentire infieriore per le mie affermazioni.

Sarò molto felice di conoscere le vostre opinioni, se vorrete condividerle con me! 

Potete trovarmi sui social (Instagram: eroine.penzel) (Facebook: Eroine, passione lettrice)  (Goodread: eroine.penzel) (email: eroine.penzel@libero.it).

Detto questo, come al solito...

Alla prossima!

Eroine.

© 2017 Antonio Giannelli. Tutti i diritti riservati.
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