"La Gabbia Dorata" di Camilla Lackberg

28.12.2019

MARSILIO

16, 91 EURO (Brossura)

TRAMA:

Faye ha la vita perfetta, quella che tutte le sue amiche le invidiano (o forse 'quasi tutte'), perciò quando il suo castello di carte crolla... la sua vita non può che essere distrutta.

Ma ciò può solo significare che Faye ora ha finalmente la possibilità di ricostruirsi una nuova vita e avere la sua vendetta.


<<Il suo odio era stato alimentato da tutte le storie di donne che aveva sentito in quegli anni>>

RECENSIONE (3/5):

Questo libro può essere descritto come "un'occasione mancata" perché ha un concetto molto interessante, ricalcando quella che può essere una versione svedese di "Gone Girl", ma finendo per essere in alcuni casi un po' troppo parodiata.

Il problema principale, oltre alla mancanza di dettagli principali che sono omessi per "shock value", è la protagonista, secondo me costruita in modo completamente sbagliato, unendo insieme due tipi di personalità in un modo iniquo che la fanno sembrare decisamente indecisa e profondamente noiosa a tratti.

Può essere crudele, abbastanza da far ghiacciare il sangue, e cinque minuti dopo dimostrare un affetto che non sembrava caratteristico della crudele creatura che avrebbe dato fuoco a tutto pur di sopravvivere.

Ammetto che naturalmente si può avere anche due lati della propria personalità, ma in questo caso non è stato approfondito bene, assieme al fatto che secondo me crea una parodia della figura, pià che una donna forte che è pronta a conquistare il mondo.

La seconda cosa che non mi è piaciuta è il modo i cui la Lackberg ha nascosto moltissimi pezzi della storia, che secondo me sono stati aggiunti più che per trama (che in questo caso è tremendamente prevedibile, se non per quei colpi di scena, che provengono più da un 'non dare informazioni' dell'autrice che una vera e propria sorpresa); nonostante io sappia benissimo che la Lackberg ha questo stile molto particolare, che si dirama tra presente, futuro e passato, e che ho sempre trovato brillante, ma in questo caso... ammetto che non solo le parti del passato sono discretamente noiose, ma anche... poco utili... soprattutto quelli di Faye da bambina.

Di interessante c'è il concetto dietro tutto ciò: ripeto una 'Gone Girl' svedese, con una particolare passione per l'economia, lasciando entrare una donna in un ambiente ancora prettamente maschile.

Tutto ciò ammetto che risulta molto interessante, assieme all'intera costruzione della vendetta e alla caratterizzazione di Faye da donna ferita a donna in carriera, che ammetto ho trovato molto interessante e pieno di ispirazione, soprattutto perché, nonostante sia molto esagerata, la storia di Faye non è la prima di questo genere.

Perciò vederla riuscire a succede è un grido di speranza e di cambiamento.

Purtroppo, come succede molto spesso con i libri definiti "femministi" (e con questo non intendo tutti i libri femministi, ma quelli che vengono definiti così per 'vendere di più') il concetto è buono, ma la realizzazione su carta... un po' di meno.

Un libro carino, soprattutto se volete approcciarvi alla Lackberg, in quanto si tratta di una specie di stand-alone nel suo universo (e se vi piace questo argomento, la Lackberg ha inserito in diversi suoi libri la violenza di genere, in modo anche più intelligente rispetto a quello presente qui).


Lo avete letto?

Vi è mia capitato di leggere un libro del genere? Con un bel concetto ma una realizzazione... un po' più scarsa?


Alla prossima!

Eroine Penzel.

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