"Le Cronache dell'Accademia Shadowhunter" di Cassandra Clare, Sarah Rees Brennan, Maureen Johnson, Robin Wasserman

07.08.2017

MONDADORI

19 EURO

TRAMA:

Voi vi ricordate Simon Lewis, vero? Intrepido amico di Clary, per cui provava anche qualcosa che andava oltre la semplice amicizia, transformato "accidentalmente" in un vampiro, capace però si sopportare la luce del sole e con il Marchio di Caino, disegnato in fronte?

Lui non ha nessun ricordo di quell'epoca.

E proprio per cercare le sue memorie scomparse, ha deciso di iniziare a frequentare l'Accademia Shadowhunter, con la speranza che l'Ascensione, un mistico rituale con cui i mondani diventano shadowhunters, gli ridia ciò che ha perso.

Ma Simon non deve preoccuparsi solo del cibo terribile della mensa e degli allenamenti letali, ma anche dei fantasmi del suo passato e di un paio di shadowhunters, non troppo convinti che gli umani debbano frequentare l'Accademia.

Un libro su un personaggio che al termine di "Shadowhunter: Città del Fuoco Celeste" aveva un conto in sospero con la Clare.

<<E' che è... sbagliato. Qualcuno potrebbe farsi male>>

RECENSIONE (4\5):

Inziamo con il dire che questo libro aveva tutti le carte in regola per non piacermi: il punto di vista di Simon, un carattere che non so perché non mi era mai piaciuto, veniva cronologicamente dopo "Città del Fuoco Celeste", che mi aveva lasciato un po' perplessa e insoddisfatta e non ero in un periodo proprio perfetto per leggere questo libro...

Per questo mi sono dovuta fermare e riniziarlo un paio di mesi dopo.

Aveva tutte queste cose che non la avrebbero dovuto rendere una lettura piacevole, come invece è stata, e questo penso che dimostri una discreta bravura di tutti gli autori.

E' una lettura decisamente interessante e piena di spunti di riflessioni, iniziando dal nuovo dipinto degli shadowhunters, visti da quelli che in fondo siamo noi, umani comuni e senza abilità particolari: possono essere angeli perfetti e protettori di cui fidarsi, ma anche degli insopportabili arroganti come Jon Cartwright.

Mi è piaciuto molto, perciò, vedere la resistenza umana (ho veramente adorato Marisol!), perché mi riconoscevo profondamente in quel gruppo di ragazzini senza poteri, ma estremamente determinati.

Per non parlare della straordinara abilità del libro di presentarci caratteri nuovi che ci lasciano senza dubbi pieni di curiosità, oppure di riproporci facce conosciute ma con nuove storie da raccontare.

E' una lettura veramente interessante e decisamente non troppo impegnata, visto che procede per racconti, permettendo al lettore di prendere una pausa e tirare un sospiro di sollievo alla fine di ogni racconto (ma credetemi non lo farete, sarà troppa la curiosità!).

La Clare ritorna trionfante, riconfermandosi perciò la scrittrice che ci ha emozionato con capolavori come "Shadowhunter: La Signora di Mezzanotte", che mi ha fatto ritrovare la fiducia nel mondo degli Istituti e delle rune.

Nonostante questo però non ho molt apprezzato due cose all'interno del lbro, magari molto personali, ma non mi è piaicuto molto l'uso della banale tecnica di mettere in cattiva luce un personaggio per illuminarne un altro, in questo caso Isabelle e Simon.

Lentamente la relazione si è ripresa ma all'inizio è stata estremamente pesante, e in certi punti Isabelle sembra quasi stupida ai miei occhi e insensibile al bisogno di Simon di un po' di aria. Poi in seguito si è ripresa, ma non mi è piaicuta la caratterizzazione che ha ricevuto.

Un altra cosa è stato il racconto "La prova del fuoco", secondo me un po' inutile e ripetitivo.

Fatemi sapere invece che cosa ne avete pensato voi.

Nonostante questi due difetti il libro mi è piaciuto tantissimo e mi ha fatto riscoprire Simon, non solo per il nerd che è, ma anche per le sue capacità da leader giusto e soprattutto con cuore umano.

IT'S SCLERO-TIME:

(Questo è un piccolo spazio che mi prendo per spiegare in modo meno professionale cosa mi ha colpito del libro, in modo più approfondito, perciò WARNING SPOILERS AHEAD!).

Ok, alzi la mano chi non ha trovato imbarazzante la scena in cui Isabelle praticamente dice a tutte le ragazze di stare lontane da Simon perché è il suo ragazzo?

Solitamente in un ragazzo possiamo trovarlo o adorabile o inquietante, ma in questa scena è stato decisamente imbarazzante e decisamente fuori dal carattere algido ma estremamente furbo di Isabelle. 

Isabelle in questo libro all'inizio non mi è piaciuta per niente: non dava spazio a Simon, e non provava un minimo di empatia verso di lui; pretendeva tutto e subito e, nonostante questo faccia parte del suo carattere, mi sembarva estremamente ingiusto imporre un ritmo così su Simon (che devo ammetterlo certe volte è veramente tonto!).

Però tutto è bene quel che finisce Sizzy! Alla fine hanno finalmente ritorvato il loro ritmo e sono stati adorabili.

Ma mai come i Malec e Raphael; no sul serio, prendete un Alec, aggiungete un Magnus Bane e infine un bambino stregone abbandonato dalla pelle blu e avrete la ricetta per la famiglia perfetta (adottate anche me, per favore!).

Passiamo poi a Tessa, che ogni volta che appare io mi commuovo e assieme a lei il racconto con Will, perché se non piangete ancora alla menzione di Will Herondale siete delle rocce...

E piangeremo, a quanto sembra, anche per James Herondale, una specie di Jace emo, ma decisamente affascinante, insomma vogliamo parlare dle fascino del padre unito alla passione per i libri e quell'espressione da dannato e escluso! Per fortuna che c'é Matthew, che tra parentesi è un grande solo dall'aspetto.

Cugini Lightwood, ho grande aspettative per voi due, mentre per tu carissimo Alastai Carstairs, facci un favore e sparisci!

Jon Cartwright, seguilo a ruota, prima di diventare uan versione più piccola di Valentine e decisamente meno intelligente (che, tra parentesi, io lo shippo con Marisol, perché le relazioni che inziano con "ti odio" finiscono sempre con "ti amo", è una legge dei fantasy!).

Michael Wayland e Robert Lightwood è una ship con cui tutti andrmeo a fondo; nonostante ciò che Robert ha fatto non sia perdonabile o possa essere coperto da scuse, è stato interessante sentire il suo punto di vista e le sue paure.

Il bello di questo libro è che fa riflettere molto, se ci si sofferma abbastanza sulle varie tipologie di Shadowhunter che si sono formati nelle varie generazioni e che si formeranno: i ribelli con una causa di Valentine, i baciati dagli angeli Clary e Jace, il figlio di Lilith Sebastian e ora mondani che vogliono diventare Shadowhunters e Shadowhunters che non li vogliono considerare tali.

Un altro argomento è ovviamente l'accesa discussione sulle fate e sulle terribili decisioni del Conclave: voi che ne pensate, se avete letto il libro? Vi allereste con Simon o Isabelle, quando si parla della Pace Fredda?

La storia di Helen è da farti venire i brividi: leggete quel racconto fino alla fine, è probabilmente il mio preferito.

Con questo termino e vi chiedo se a voi piacerebbe frequentare la Shadowhunter Accademy?

Io non penso riuscirei a sopravvivere il primo semestre, soprattutto in una stanza con misteriose creature che appaiono sulle mura...

Alla prossima!

Eroine.


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