"Le Sette Morti di Evelyn Hardcastle" by Stuart Turton

14.12.2019

NERIPOZZA

18 EURO (Copertina Flessibile)

TRAMA:

Destinato a risvegliarsi ogni giorno in un corpo diverso fino a che il mistero della morte di Evelyn Hardcastle non sarà risolto: è questo il destino del nostro protagonista, alla ricerca di una donna misteriosa e in un'antica villa in cui tutti e nessuno sembrano nascondere segreti pericolosi.

<<"How lost do you have to be to let the devil lead you home?">>

RECENSIONE (3/5):
Ammetto, per prima cosa, che il fatto che a me questo libro non sia piaciuto come mi aspettavo è dovuto a una mia personale preferenza riguardo gialli e thrillers.

Infatti, confesso, da appassionata di thriller scandinavi, che la modalità eseguita nell'indagine, molto più simile sia ad Agatha Christie e al filone "vintage" inglese, non mi ha convinta.

Nel senso che a me non piace quando l'autore, al posto di concedere al lettore di seguire l'indagine e farne una da per sé, fornendogli tutti gli strumenti, ne trattiene alcuni, allineando la visione del detective e del lettore, ma allo stesso tempo creando una scissione tra i due, perché il "detective" ha il vantaggio di anni di esperienze e capacità sovrannaturali, che noi poveri umani ci sogniamo.

Lo trovo sia difficile da seguire, che altamente noioso in alcuni casi e soprattutto una specie di insulto alle mie capacità di detective, in quanto preferisco giungere all'assassino da me, o comunque collegare da sola tanti indizi.

Onestamente lo trovo anche un po' un insulto alle capacità del lettore, creando più confusione che altro, ma non posso negare la novità dell'intera questione affrontata nel libro, che gli da decisamente un aspetto interessante e unico, decisamente appassionante per qualcuno appassionato al passato dei protagonisti, come me.

Un'altra cosa negativa per me è la "storia d'amore": mi è sembrata gettata lì a caso, senza una backstory che non fosse stata approfondita più di un paio di righe, forse nella speranza di un possibile seguito, che ammetto leggerei quanto più per capire tante questioni lasciate aperte dalla fine, la parte peggiore del libro.

Anticlimatica è dire poco (inoltre io avevo quasi azzeccato chi era la persona in questione dall'inizio), e soprattutto molto confusionaria con un messaggio secondo me profondamente contrario al percorso dei personaggi nel libro, nonostante comprenda che per un libro incentrato sul perdono, era importante ottenere questo effetto.

Allo stesso tempo però, personalmente avrei preferito una situazione molto più oscura, ma di nuovo, è prettamente la mia opinione.

Per l'originalità della trama e per il fatto che il libro prima della fine risulta davvero estremamente interessante non posso fare a meno che dargli tre stelline su cinque, in quanto non posos negare la bravura dell'autore nella scrittura e nella costruzione del (multi)universo di Blackheath.

Le macchinazioni deviate dei suoi abitanti sono secondo me la cosa più affascinante per un libro che esamina ogni motivazione e ogni dettaglio nella disperata ricerca di qualcosa che permetta un cambiamento all'atroce gioco di specchi e rimandi tra passato e futuro.

È un libro decisamente affascinante e ve lo consiglio se siete fan del suo tipo di thriller, una versione molto più moderna e complicata e oscura di "Assassinio sull'Orient Express", a me purtroppo non ha colpito particolarmente, ma per una questione personale, ripeto.


A voi, invece, come piacciono i thriller?

Fatemelo sapere!

Alla prossima!

Eroine Penzel.

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