Top 5 Stereotypes I Can't Stand in Books

15.11.2017

Potremmo oramai chiamare questa categoria "A Eroine piacciono sia le classifiche che i titoli lunghi...", che ne pensate?

Se la mia memoria non erra è stata questa la categoria vincente all'ultimo sondaggio, e perciò mercoledì prossimo la classifica perdente ("le mie tipologie di personaggi preferite") sarà quella di cui vi parlerò.

Come al solito la classifica non è né discendente né ascendente, ma segue lo straordinario criterio di "le prime cose che mi capitano in mente le scrivo per prime...".

Oggi vi parlerò di quelli stereotipi che possono presentare per me un ostacolo durante la lettura; naturalmente non intendo offendere nessuno, in quanto nonostante questi "topos" possono sembrarmi spesso noiosi e intollerabili, non in tutti i libri con queste caratteristiche sono per me insopportabili o inferiori.

Però spesso se trovo queste caratteristiche in un libro non posso fare a meno di storcere il naso...

Fatemi sapere nei commenti o sui social quale stereotipo libresco proprio non sopportate!

IL PERSONAGGIO CHE "SA TUTTO LUI":

(Quello con una scopa su per il...)

Se siete a conoscenza del mio rapporto con Chaol Westfall, siete ben a conoscenza che non riesco a sopportare quei personaggi terribilmente statici e rigidi nelle loro convenzioni, che praticamente gridano alla protagonista o al protagonista "Non fare questo!", "Non fare quello...".

Sono fin troppo a conoscenza, che è il ruolo che mi ritroverei a ricoprire semmai mi trovassi in un mondo fantasy con i miei amici (perché i babbani probabilmente troverebbero un modo per mettersi nei guai ogni cinque minuti), ma siccome sono parecchio ipocrita e permalosa non tollero questi generi di caratteri con cui mi trovo troppi punti negativi in comune.

Inoltre questo è un atteggiamento presente soprattutto verso i personaggi femminili, che vengono sempre in qualche modo incolpati di una mancanza di prudenza quando le poverette avevano un'unica opzione per salvarsi, che era mettersi nei guai...

Oppure qualcuno non le ha minimamente informate del pericolo a cui andavano incontro, dicendo loro che era semplicemente "troppo pericoloso".

Se questi personaggi utilizzassero un minimo della loro "vasta conoscenza" per spiegare la situazione ai poveri protagonisti e personaggi che li circondano ci farebbero un enorme favore....

"Be willing to listen to others and be teachable you are not right about everything... nobody is"

IL RIBELLE

Se non ve ne fosti accorti, a me non va mai bene niente.

Prima mi lamento dei personaggi che fanno tutto secondo le regole e poi di chi le rompe in continuazione.

Ma è più forte di me, e forse un mio triste difetto il giudicare con superiorità quel personaggio che crede di distinguersi dalla massa, che sia scatenando una rivolta o semplicemente ribattendo a tono a un bulletto.

Sono una persona noiosa, perciò vedere personaggi compiere azioni straordinarie mi risultano spesso irreali... 

Spesso perciò non nasce la scintilla tra me e i personaggi ribelli, al massimo li ammiro da lontano, perché insomma loro sono praticamente la realizzazione di tutti quei sogni che non ci siamo mai decisi a realizzare.

Per non parlare che spesso il tratto ribelle è in correlazione con l'essere capricciosi e insopportabilmente pieni di rimpianti e terrori, cosa che spesso rallenta la narrazione...

Perciò mi spiace ma Eroine, fino a prova contraria, rimarrà dal lato oscuro della Forza (hanno le spade laser rosse!).

"I read the rules before I break them"

"TUTTO PER AMORE!" MA ANCHE NO:

Vi ho mai detto che nella realtà posso essere romantica quasi quanto uno scopettone da bagno?

Be', se non lo sapevate eccovi una bella spiegazione che vi chiarirà immediatamente le idee.

Trovo insopportabile la maggior parte delle letture in cui è l'amore a definire un personaggio e non altre caratteristiche, soprattutto quando questo amore, impedisce al personaggio in questione di realizzare i suoi sogni (classico esempio: "ci siamo appena conosciuti e sono innamorato di te, ma io devo andare dall'altra parte del mondo! Cosa farò mai?! Dovrò rinunciare al mio sogno!").

(E qui la mia zitella interiore urlerebbe: "C'è Skype!").

Secondo me: 1) L'amore, in fondo in fondo (soprattutto nei libri) trionfa sempre, perciò nonostante ci siano chilometri di distanza, una storia d'amore può comunque crescere e maturare, 2) (E qui esce la mia parte cinica), ma una storia d'amore può anche non funzionare al contrario di un sogno che ha la possibilità di realizzarsi!

"Everything you need, your courage, strength, compassion and love; everything you need is already within you"

AMORE PROIBITISSIMO

Ok, tutti quelli che mi seguono con attenzione sul blog sanno fin troppo bene quanto io non tolleri questa strategia narrativa, perché ammettiamolo il suo esempio più conosciuto e antico è finito con la morte di cinque persone in due giorni.

E non tutti possiamo (tristemente) essere Shakespeare.

Al contrario del triangolo amoroso che secondo me ha una maggiore dignità per non parlare di una maggiore versatilità, alla fine l'amore proibito parla semplicemente di due ragazzi che non possono amarsi, per motivi che certe volte risultano veramente futili e tu sei tipo "O vi baciate o entro in quel libro e vi faccio scontrare le teste fino a che non iniziano a funzionare".

Inoltre sono stanca di sentirmi di sacrifici e di dichiarazioni amorose che se le ricevessi io, probabilmente riderei in faccia al povero ragazzo che me la ha fatte (mi spiace sono una zitella veramente acida...).

Penso che la sua eccessiva presenza mi abbia tristemente impedito di affezionarmi a questa tipologia narrativa, ma chissà che non mi ricreda.

"Love that we cannot have is the one that last the longest. Hurts the deepest.  And feels the strongest"

RAPPRESENTAZIONI COSI' A CASO:

(Per favore non odiatemi dopo questa categoria, e soprattutto spero che voi riusciate a capire il mio ragionamento!)

Non riesco a tollerare quando un personaggio che ha una caratteristica diversa da quella del maschio bianco etero, venga unicamente definito dagli attributi stereotipati che vengono attribuiti alla sua caratteristica.

Ad esempio non sopporto veramente quando ci sono rappresentazioni messe solo per dare un contentino alla comunità LGBTQ+, in cui in realtà il personaggio è a mio parere più un insulto che una vera e propria rappresentazione, in quanto ha in sé caratteristiche estremamente stereotipate e che aumentano (a mio parere) le prese in giro verso questa comunità.

Con questo mio percorso non nego assolutamente la rappresentazione di caratteri LGBTQ+ o di colore, ma semplicemente vorrei tanto dire a casa editrici e autori che includere un personaggio "non comune" non si basa semplicemente sul mettere insieme uno stereotipo dopo l'altro, ma come la creazione di tanti altri personaggi è molto più complessa e soprattutto la sua caratteristica che lo rende "diverso" dalla normalità (e non per questo né peggiore né migliore), può essere visibile ma non delineante del suo carattere.

Non è la prima cosa che deve classificarlo, nonostante può essere chiaramente visibile o meno a descrizione dell'autore...

Se leggete i miei articoli da molto tempo sapete che ci sono dei libri che non ho esattamente apprezzato per questo motivo: voi che ne pensate? Riuscite ad apprezzare un personaggio anche quando è delineato semplicemente da stereotipi? 

Questa naturalmente è una situazione visibile anche nei personaggi che sono etero e caucasici; la costruzione del carattere attraverso stereotipi, però lì è solo simbolo di una scrittura immatura, mentre una rappresentazione del genere certe volte sia per la comunità LGBTQ+ e per le persone di colore può risultare veramente un insulto.

"Don't lose yourself in your fear"

Spero di non avere offeso nessuno con un'altra dose delle mie "unpopular opinions" (a cui ormai vi sarete abituati, mi spiace...).

Fatemi sapere nei commenti o sui social (su Instagram siamo quasi arrivati a cinquecento e mi farebbe veramente raggiungere quel numero di followers prima di fine Novembre, visto che mancano solo 13 persone, per fare cifra tonda!).

Alla prossima!

Eroine Penzel.

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