"Assassinio sull'Orient Express" di Agatha Christie (#Xmas: il prologo)
MONDADORI:
9,67 EURO (copertina flessibile).
PREMESSA:
Siccome c'è stata una reazione parecchio positiva alla mia proposta su instagram riguardo la possibilità di fare anche una rubrica a tema "Christmas", dopo quella di Halloween, ho deciso di iniziare da subito, per il semplice fatto che non sono sicura che potrò continuare a essere sempre presente sul blog durante il mese di dicembre, sia per le feste, sia per il semplice fatto che ho degli esami molto importanti a Gennaio e siccome sono i primi che do, sto cercando di prepararmi al meglio.
Perciò scusatemi tantissimo se non sarò così costante con i miei post, cercherò almeno di pubblicare quotidianamente sui social, soprattutto instagram (@eroine.penzel).
Inoltre stavo pensando di pubblicare u post in lingua inglese su blog a settimana, in modo di permettere una maggiore diffusione dei contenuti di questo blog!
E anche per mettermi alla prova!
Dopo questa premessa sulla rubrica e il blog, vi devo assolutamente spiegare perché ho scelto questo libro per creare una particolare atmosfera natalizia, e no, non perché il treno viene bloccato dalla neve, ma per il semplice fatto che molto spesso le vacanze sono un momento di recupero della lettura, e questo mi sembra un libro perfetto per concederci di passare interi pomeriggi a ingegnarsi su chi possa essere l'assassino dell'Orient Express!
TRAMA:
Credetemi ci sono treni peggiori dei regionali di Trenitalia...
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Un passeggero a bordo del famigerato "Orient Express" è stato ucciso, accoltellato e le dinamiche assieme al colpevole rimangono decisamente ignote.
Solo su una cosa si è certi: l'assassino è un passeggero.
O almeno così la pensa Hercule Poirot, il più grande investigatore, che ha come unica speranza per trovare un colpevole quella di analizzare a uno a uno i passeggeri nel treno, alla ricerca di informazioni per trovare il colpevole.
Ma se tutto si rivelasse molto più complicato del previsto, soprattutto per il semplice fatto che in qualche modo ora tutti i passeggeri sono obbligati a rimanere sul treno con un assassino.
"Buon Dio! Un assassino, qui?!"
RECENSIONE (4\5):
Metto le mani avanti e ammetto di non essere familiare con la scrittura della Christie e con il personaggio di Poirot, in quanto questo è il primo libro che leggo di questa scrittrice, e lo ho fatto sia appunto per allargare i miei orizzonti e colmare una lacuna nella mia esperienza letteraria, sia perché se non sbaglio questo mese, dovrebbe uscire il film di "Assassinio sull'Orient Express", che sono veramente curiosa di vedere.
Devo dire che il libro inizialmente non mi sembrava così fantastico come mi era stato detto, sia per il fatto che non apprezzavo per niente Poirot, che mi sembrava uno di quei tanti investigatori un po' sovrappeso che pensano di sapere tutto...
... e in effetti devo ammettere che Poirot sapeva tutto della questione, riuscendo a addurre diversi motivi che facevano parte della sua conoscenza che della sua bravura nell'inquadrare le persone, e penso che abbia iniziato ad apprezzarlo sempre maggiormente verso il finale, momento in cui finalmente è riuscito a dimostrare una qualche emozione, che lo scagionasse dal ruolo di "insensibili investigatore".
Perciò devo ammettere di ammirarlo profondamente, per la conoscenza della psiche umana che ha dimostrato, ma non è uno dei miei investigatori preferiti, per il semplice fatto che non sono riuscita a immedesimarmi in lui, cosa d'altronde necessaria se il lettore si vuole concentrare sul delitto, che già accoglie diverse psicologie di differenti passeggeri.
Però devo dire di essere molto più affascinata da investigatori con un passato decisamente più amorale e compromesso.
Un'altra cosa che non mi è esattamente piaciuta, è stata il fatto che non avevo veramente le capacità di indovinare il colpevole, cosa che è ovviamente necessaria in un giallo, ma molte delle informazioni che Poirot rivelava erano spesso parte della sua conoscenza personale, o del suo tempo, perciò al lettore in qualche modo sconosciuta.
Perciò mi sembra abbastanza facile, fare sentire il lettore in una posizione di svantaggio, rispetto ovviamente all'investigatore.
Nonostante questo però devo ammettere che non sarei comunque riuscita ad arrivare a collegare nessuno degli ingranaggi che Poirot mette in moto per rivelare l'identità del colpevole.
Nella prefazione veniamo avvertiti dell'ottima capacità della Christie di giocare abilmente con le nostre considerazioni, e così è stato, elaborando una trama decisamente complicata e un caso impossibile, quello che si potrebbe chiamare delitto imperfetto, se non ci fosse messa di mezzo Madre Natura.
L'idea e la trama perciò sono perfettamente coordinate e funzionali, assieme all'assortimento di personaggi che vediamo, uno diverso dall'altro eppure...
E voi siete riusciti a capire chi era il colpevole, o come me avete aspettato che fosse Poirot a rivelarlo?
Detective preferito?
Alla prossima!
Eroine Penzel.