Top 5 Worst Endings:

18.04.2018

Una cosa di cui sono sempre (troppo critica) nei libri sono i finali: secondo me un ottimo modo per rovinare per sempre un determinato libro è il finale che si sceglie di dare, in quanto deve essere non solo estremamente interessante e restituirci tutte le emozioni che abbiamo affrontato per l'intera lettura, ma senza distruggersi, ma deve anche renderci curiosi se ci sarà un seguito o concludere tutte le questioni se si tratta della fine di una saga.

Perciò so bene che è un lavoro arduo ma per favore fate attenzione a non distruggere con veramente poco i vostri libri se siete scrittori!

Voi criticate quasi quanto me i finali? Ne avete qualcuno che non vi è piaciuto e che non riuscite tutt'ora a sopportare? Fatemelo sapere nei commenti al termine dell'articolo!

Ah, siccome parleremo di finali, ci saranno spoiler perciò vi consiglio di leggere a vostro rischio e pericolo questo articolo!



ALLEGIANT di Veronica Roth:

Questo finale è stato così poco apprezzato dalla maggior parte dei lettori che praticamente quando uno scrittore sceglie di uccidere il personaggio del suo libro, ma finisce con combinare più casini che altro si dice che "he\she pulled a Veronica Roth"="Ha usato il metodo Veronica Roth".

Come spesso dico la morte di un personaggio principale è un ottimo espediente per ottenere l'empatia del pubblico e rendere il libro memorabile, ma tristemente ciò non avviene se già ci sono problemi nella trama e diciamola tutta, almeno io, non mi sono affezionata Tris.

Poi la morte in questione è stata così stupida e completamente priva di un significato profondo, per non parlare del fatto che viene realizzata in un modo che "Matrix chiedi i diritti d'autore", avvolto nella più totale confusione; lì sul momento una lacrimuccia ti scappa, ma quando ragioni ad anni di distanza ti chiedi : "PERCHE'?"

"I suppose a fire that burns that bright is not meant to last." 

 Veronica Roth, "Allegiant". 

WONDER di R. J. Palacio:


Dopo questo verrò odiata da tutti, ma ciò che io voglio dirvi che speravo di vedere in questo libro è il fatto che la disabilità di Auggie venisse rappresentata in un modo corretto, e soprattutto che non lo rendesse diverso dalle persone che lo circondano.

Di certo l'autrice non tratta l'argomento con ipocrisia, né con il solito approccio perbenista, ma ammetto che si è giocata tutto con la fine: in cui Auggie acquisisce qualcosa per il semplice fatto di avere una disabilità; ora non dico che le persone disabili non meritano premi costanti per la loro esistenza (primo fra tutto un premio per sopportare gli idioti che li circondano e li credono incapaci di avere una vita normale), ma questo premio invece di rendere Auggie simile al resto, ha reso in realtà la sua disabilità più evidente.

Ammetto che il coraggio che Auggie ha mostrato per tutto il libro è di sicuro stupendo, ma siccome questo libro tratta anche di come la disabilità possa essere vista anche dalle persone che circondano il disabile, avrei preferito che la medaglia fosse stata agli amici di Auggie.

Vi prego di comprendere il mio discorso che non è assolutamente contro le persone disabili, ma semplicemente mi è sembrato un modo un po' anti-climatico e poco rispettoso, per non parlare di termine un libro pieno di così tanti spunti interessanti!

"I think there should be a rule that everyone in the world should get a standing ovation at least once in their lives." 

  R.J. Palacio, "Wonder". 

ELEANOR & PARK:


Questa fine per me tutt'ora non ha senso, ed è uno dei motivi per cui nonostante abbia dato un punteggio maggiore a questo libro degli altri della Rowell, non sarà mai il mio preferito!

La fine secondo me è stata un contentino dell'autrice che era indecisa se fare finire in tragedia il tutto, o darci un lieto fine, cosa che poi ha scelto nei romanzi che seguono questo.

Devo dire la verità e io speravo in un finale felice, e lo spero tutt'ora (per me ciò che Eleanor scrive a Park è "Caro Park," come faceva sempre come un ovvio invito a ritentare una relazione che non si è mai conclusa, ma se voi avete letto questo libro per favore fatemi sapere le vostre ipotesi), perciò questa potrebbe essere solamente una mia delusione, eppure vi giuro che una fine del genere mi ha distrutto e tutt'ora non riesco a levarmi dalla mente il fatto che l'autrice sia stata troppo stanca o codarda per darci un finale deciso!

"I just can't believe that life would give us to each other,' he said, 'and then take it back.'

'I can,' she said. 'Life's a bastard."  

 Rainbow Rowell, "Eleanor & Park". 

SHADOWHUNTER: CITTA' DEL FUOCO CELESTE:

"Città delle Anime Perdute" è probabilmente il mio libro preferito della saga di Shadowhunter, perciò la mia hype era veramente alle stelle per questo libro, d'altronde c'è un'imbarazzante storia per cui io mi sono sempre portata dietro "Città delle Anime Perdute", ma vabbe'...

... e anche questo libro, principalmente il suo finale mi è sembrato un contentino per tutti, per non parlare del fatto che già il libro mi era sembrato meno interessante di quanto si prospettasse, perciò un finale, eccessivamente felice e anti-climatico all'intera saga (per non parlare del continuo dilemma "Herondale o Lightwood?", che se ero io Tessa, parlavo con Jace a forza di schiaffoni...), non mi ha convinto e vi giuro che avrei volentieri smesso di leggere questa saga, se con TDA la Clare on si fosse ripresa (anche se devo dire che con la fine di "Lord of Shadows" mi convince fino a un certo punto...

"Every time I think I'm missing a piece of me, you give it back."  

 Cassandra Clare, "City of Heavenly Fire". 

"IL DOMINIO DELLO SCORPIONE"


Iniziamo con il fatto che questo libro ha grandissime problematiche al suo interno, nonostante avesse una trama estremamente interessante.

Come nel caso di "Wonder" non odiatemi, ma secondo me l'elemento LGBT usato all'interno di questo libro che fa parte principalmente dell'ultima parte del libro e che viene trattato con una segretezza tale che secondo la rappresentazione è altamente mancante, è trattato in un modo talmente orribile che sarebbe stato decisamente meglio non inserirlo.

Penso che la rappresentazione sia importante, ma deve essere ben descritta e soprattutto non ricalcando tipici stereotipi.

La questione che mi ha dato più fastidio è l'indecisione della protagonista: cinque minuti ama la sua compagnia, cinque minuti non capiamo se prova attrazione per qualcos'altro, infatti nonostante la scrittrice abbia voluto costruire una relazione omosessuale tra due ragazze, si vede veramente poca chimica tra le due e, so che potrebbe essere la mia scarsa abitudine, ma io ho visto una maggiore chimica tra la protagonista e il personaggio maschile.

Questo crea una grande confusione che sinceramente non mi ha convinto a terminare la saga!

Voi lo avete letto? Che ne pensate? Dovrei continuare?

"I wished for impossible things. It was never going to have been a fairy tale for us. There are no fairy tales about two princesses." 

 Erin Bow, "The Scorpion Rules". 


Dopo questa classifica per favore non odiatemi!

Quale è una fine che non riuscite proprio a mandare giù? Ora che conoscete le mie!

Alla prossima!

Eroine Penzel


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